Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
senza ancorarsi in qualche modo al proprio significante, e che è tra questi due poli che, al di là del principio del piacere, cioè del benessere ragionevole, si gioca per l'uomo la possibilftà del godimento) ci riporta ai temi della transizione e del passaggio su cui gli anni scorsi ci siamo soffermati, scegliendo come esempio l'analisi che Freud ci dà della Gradiva di Jensen. Anche lì, il godimento era tra Hanold, la fanciulla che . passa, e l'immagine antica del bassorilievo. Anche lì, il mito, l'antico bassorilievo, si scopriva «antico» · perché era sua funzione di collegare la fanciulla sconosciuta a qualcosa di sconosciuto, o dimenticato, dell'infanzia di Hanold. Il godimento si costituisce su di un residuo, su di un accumulo, ma di qualche cosa che non c'è, e questo è lo stesso segreto che accomuna economia del l'inconscio ed economia del capitale. E sia Marx che Freud · hanno probabilmente colto qualcosa · che strut tura la transizione, il .passaggio, sia quello da una fase economica a un'altra, feudalesimo-capitalismo, sia quello della fanciulla Gradiva nella storia individuale di Hanold. Ecco in che modo la storia dell'«uomo dei lupi», attraverso analisi, ripetizioni, ipotesi, confutazioni, ri torni, anticipa la storia di Mosè. L'uomo Mosè e la re ligione monoteistica si forma su quel nucleo di «verità storica» che nella carriera del .Professor Freud hanno rappresentato le sue psicoanalisi nei confronti della teo ria scientifica che andava componendo, e diviene così in un certo senso il testamento di Freud, ciò che della teoria Freud può «passare» ad altri, e, nello stesso tempo, ciò che di Freud, nel suo proprio rapporto alla questione della . verità, diviene trasmissibile · a qualcun altro: l'uomo Mosè rappresenta qualcosa • cui ho accen- · nato nel numero 19 del Piccolo Hans: la «passe» di Freud. 148
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