Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

in cui, qualora realtà e verità vengano a coincidere, qualcosa che ha sempre a che vedere con l'ordine della psicosi, appare. Qualcosa che è riscontrabile anche in analisi come «passage à l'act», realizzazione di un or­ dine realtà = verità che l'analista talvolta è lui stesso a suggerire. Nel medesimo 1914, dunque, Freud si accinge a por­ tare come prova della sua verità il caso dell'«uomo dei lupi», cioè un'analisi, in cui la questione della realtà­ verità è illustrata dall'apparizione della nevrosi. E poi­ ché l'intero arco della storia di quest'uomo, come si evi­ denzia dalla sua prima analisi con Freud e dalle suc­ cessive, comprende tre posizioni differenti, tre differenti «spostamenti» nella cosiddetta nosologia, e cioè: una prima nevrosi infantile caratterizzata da un'isteria d'an­ goscia; una successiva fase di «nevrosi ossessiva, che si protrae oltre il decimo anno», entrambe emerse dalla prima analisi con Freud (una costipazione di origine isterica induce nel 1919 l'«uomo dei lupi» a tornare da Freud per un nuovo periodo di analisi); e, infine, come viene diagnosticato in Supplemento alla « Storia di una nevrosi», da Ruth Mack Brunswick cui Freud inviò il paziente nel 1926 per un supplemento di analisi, una forma di «paranoia»...: si può tentare di ripercorrere attraverso queste tre situazioni, attraverso questi tre «tipi di spostamento di compromesso», come ebbe a definirli Freud nelle Minute a Fliess (Minuta teorica M) del 1897, «spostamento per associazione: isteria; spo­ stamento per somiglianza (concettuale): nevrosi osses­ siva; spostamento causale: paranoia»; sf può tentare di ripercorrere, in ciascuna delle tre situazioni, la storia della verità, che sembrerebbe coincidere per Freud, ed è da qui l'accusa, tra le altre, di «ingenuità», con la ve­ rità della storia. Ma · se la verità non coincide da una parte con l'essere (è vero perché ,è così), dall'altra non coincide per Freud nemmeno col pensiero se questo . è 142