Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

una annotazione di Freud, del 1938: « Lo spazio può essere la proiezione dell'estensione dell'apparato psichico. Nessun'al­ tra derivazione è verosimile» (g.g.) Il gesto di Pinel. Charcot passa nelle corsie. della Salpetrière mostrando agli allievi « quel museo di fatti clinici». A uno di loro il maestro pareva il Cuvier del monumento del Jardin des Plantes: circondato dagli animali di cui era il grande conoscitore, colui che li ave.va descritti e ordinati. Oppure pareva Adamo nel piacere di dare un nome agli esseri e di distinguerli fra di loro. Una natura artistica dotata di una capacità di vedere, di « fare della nosografia» - Freud vi insiste, « non era un riflessivo, né un pensatore». E così questo Cuvier-Adamo vede e classifica: trae l'isteria dal « caos delle nevrosi», crea un quadro nosografico fino ad allora inesistente. Non com­ pie ricerche etiologiche, si ferma all'ereditarietà, un fattore che dovrebbe spiegare più patologie - le differenziazioni etiologiche verranno da Freud che ci costruirà sopra la sua nuoya clinica. Per Charcot non esiste la « casualità psichi­ ca»: il maestro osserva e ordina i fenomeni, in lui ha grande rilievo l'aspetto del vedere. « Non di rado lo si udiva affermare che la maggior sod­ disfazione che un uomo possa provare consiste nel vedere qualcosa di nuovo, o meglio, nel riconoscerne la novità e, in molte osservazioni ritornava su tale punto e sulla utilità e sulle difficoltà di tale ' vedere !, chiedendosi come mai, in medicina, gli uomini vedano sempre e soltanto ciò che hanno, a suo tempo, imparato a vedere, e giudicando mera­ viglioso il fatto che si possano tutt'a un tratto vedere come nuove (stati patologici nuovi) cose che, probabilmente, sono vecchie quanto l'umanità». E qui egli stesso si sentiva in dovere di confessare che ve.deva, ora, nelle sue corsie, qual­ cosa che gli era passato inosservato per trent'anni. Freud vede Charcot alle lezioni del martedì come una statua del Cuvier, come un adamo, o come colui che ripete « in piccolo il gesto liberatore grazie al quale l'immagine di Pinel adornava l'aula della Salpetrière». Lo vede accanto al quadro « raffigurante il 'cittadino ' Pinel che libera dai ceppi gli infelici dementi della Salpetrière...». Allo stesso modo Charcot dando credibilità, con la sua indiscussa autorità, a fenomeni fino ad allora screditati, li sottrae alla « maled�zione del ridicolo», liberandoli così dai ceppi. La nascita della psicoanalisi è legata a una certa disposi- 136

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