Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980
secondo regole l'identità. Senza linguaggio, nessun sog getto, nessuna identità. Come descrivere il succo di questo gioco? Direi che esso consiste nel «riempire i buchi»; nel rifare il mon do, cioè nel suturare continuità dove c'è discontinuità. Qual è la posta in gioco? Mettere ordine in un guazza buglio plurale e differente. Il che equivale a costruire o inventare una storia naturale. («Una storia naturale po tremmo anche inventarla».) Ora, questo modo di parlare evoca l'antico proble ma dell'uno e dei molti. Il problema, per dirla con Pop per, chè «sex cambia, allora non si tratta più dix. D'al tra parte non possiamo affermare che x cambia senza intendere con ciò che x persiste durante il cambiamen to, che si tratta della stessa cosa x all'inizio e alla fine del cambiamento» 11• Possiamo perciò dire che il pro blema del mutamento e - dei modi con cui ne parliamo o cerchiamo di comprenderlo, ·è quello di una tensione tra permanenza e emergenza, tra variazione e invarian za. E, aggiungerei, ogni volta che ci chiediamo chi?, dobbiamo ricordare che il «soggetto» è una nostra co st:i;uzione, è come un termine del gioco linguistico asso ciato alla famiglia di casi del , mutamento. Forse 'questo ha qualche rapporto con l'idea di Hegel per cui il sog getto è il «risultato». O più semplicemente: il soggetto non c'è se non ne parliamo. (Pensiamo a tutti quei casi in cui non riusciamo a parlarne o non possiamo . farlo; questo riguarda, credo, molto da vicino il programma di Freud.) 5.4. Come e perché qualcosa cambia? Questa è la se conda domanda. Per pensare delle risposte, restiamo nel «piccolo». Riflettiamo su come raccontiamo delle storie. A come parliamo di noi. E anche, naturalmen te, a · come taciamo, a come comunichiamo e a come · non comunichiamo (in questo caso diciamo che ci de- 128
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