Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

gini e ,sensazioni indefinite che noi proviamo pure dopo la fanciullezza e nel resto della vita, non sono altro che una rimembranza della fanciullezza, si riferiscono a lei, dipen­ dono e derivano da lei, sono come un influsso e una con­ seguenza di lei; o in genere o anche in ispecie; vale a dire, proviamo quella tal sensazione, idea, piacere ec., perché ci ricordiamo e ci si rappresenta alla fantasia quella stessa .sen· sazione immagine ec. provata da fanciulli, e come la provam­ mo in qµelle stesse circostanze. Così che la sensazione pre,. sente non deriva immediatamente dalle cose, non è un'im­ magine degli oggetti, ma della immagine fanciullesca; una ricordanza, una ripetizione, una ripercussione o riflesso del­ la immagine antica. (Zib., 515, 16 gen. '21). Nessuna continuità tra l'oggetto e la sensazione, tra la cosa e l'immagine. Ogni conoscenza muove dal ritorno della ·«immagine antica», è una riconoscenza. La ri­ membranza è una sorta di «départ de l'image», l'avvio di una catena di immagini. L'attenzione ·«volontaria» dell'adulto, «assuefatta» ad un esercizio che sceglie «ciò che ci preme» e scorda _ «ciò che c'importa», è solo il varco attraverso cui l'altra attenzione, quella «in­ volontaria» del fanciullo, può restituire immagini e inau­ gurare il cammino avventuroso del linguaggio. Nello Zibaldone la ricordanza diventa il piacere della ricor­ danza. E non si organizza in un'estetica della memoria, ma in un'interrogazione ince�sante sul senso e sulla sua caduta, sulla natura e sulla dis{anza da essa, sulla civiltà e sul suo potere di scorporamento o astrazione o politica rappresentazione. La ricordanza è per Leopardi l'essenza del «poetico», le cui connotazioni sono il lon­ tano, l'indefinito, il vago, forme fluttuanti di corteggia­ mento della memoria, elementi di una scomposizione temporale e spaziale che portano lo sguardo romantico verso il pensiero della crisi. Piacere del poetico: fuga e ritrovamento di immagini, gioco di rinvii che frantu­ mano ogni nozione statica della perceziorie: «... tutti i piaceri che chiamerò poetici, consistono in percezioni 115

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