Il piccolo Hans - anno VII - n.26 - aprile-giugno 1980

queste immagini di cose perdute, e attendono d'essere chiamate. D'essere chiamate al pensiero. Chiamare al pensiero -è il compito della memoria. La memoria alle­ stisce una sèena sulla quale l'assenza prende figura e grido, parola e gesto, racconto e desiqerio. In assenza della percezione: in questa condizione di silenzio . dei sensi, di sospensione della protezione che i sensi danno al corpo, Agostino racconta la gioia della ripetizione: quiescente lingua ac silente gùtture canto quantum volo. Il sen�iero dell'esperienza interiore già traluce nella not­ te dei sensi. Cantare senza la voce; distinguere il pro­ fumo del gigliò da quello delle violette, in assenza del vedere e dell'odorare, in assenza del giglio e delle vio­ lette; assaporare senza assaporare. I sentieri primaverili della mistica si congiungeranno con i sentieri notturni dell'orfismo. Il Libro d'ore di Rilke muoverà dalla me­ ditazione su questa assenza. !bi mihi et ipse occurro meque recalo. . Nel palazzo della memoria si rip,ete l'evento dell'incontro di sé: il doppio risogna il sogno dell'unità, i frammenti del sog­ getto cercano di raccogliersi attorno ad una sola imma­ gine, ciò che di sé è sepolto cerca le vie del dissotterra­ mento. In questo ascolto di sé ritorna lo stupore dinanzi all'oracolo, è riportata nel tempio del silenzio l'ansia di chi nel mito sfida l'enigma. Lo scacco della non com­ prensione di sé, della non riducibilità del soggetto a evidenza, dell'interrogazione a linguaggio, attende al var­ co la sfida: nec ego ipse capio totum, quod sum. Il de­ siderio è illimitato, si riscopre, appena pronunciato, vuoto e senza risposte; il ricordo non comprende l'P-­ vento, il pensiero non attira sulla superficie del dicibile ciò che nell'antro della memoria si è sottratto all'evoca­ zione. Agostino si chiede dove è finito quel che la memo­ ria non può contenere. 1La domanda annuncia lo stretto passaggio che uni1sce la meditazione con l'analisi. Da dove sono entrate le cose nella memoria? E co- 105

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