Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
spostandolo secondo le strutture previste dalla lingua. Si tratta, eventualmente, di saturarlo nella prospettiva di un ipotetico percorso del ,senso. Il motivo della trionfale mitizzazione feticizzante del la capigliatura femminile qui subisce una trasformazione davvero straordinaria, ma incompleta. L'operazione ri chiede. l'interven . to del lettore perché il testo « parli» e «,dica». Ma il recupero del motivo appare strumentale, un'occasione per incidere il corpo della lingua nelle di rezioni virtuali dei materiali esclusi. Concludiamo ricordando un segmento di Ulysses. James Joyce, tra l'altro, è maestro nello significare lo sguardÒ per mezzo dell'oggetto e l'oggetto per mezzo dello sguardo dei vari personaggi « filtro di coscienza». Ora accentua la pratica dell'esclusione, ora quella della selezione, secondo una strategia che non mira a ottene re puri e semplici scarti stilistici, ma a connotare, obli quamente, la dinamica che proietta personaggi, luoghi, eventi nella, a sua volta mutevole, disposizione di uno o più personaggi «filtro». Si tratta di un «realismo psicologico» di una .duttilità e spessore inarrivabili. Nel suo caso la posizione del pensiero che attraversa il testo è alternativamente «stilistico», «semiologico» e «ver bale». ·Prendiamo le prime due frasi dell'undicesimo episo dio, << The Syrens », di Ulysses: Hronze by gold heard the hoofirons, steelyringing Imperthnthn thnthnthn 22 («Bronzo accanto a oro udì gli zoccoliferrei, ac[ciaiosonanti lmpertntntn tntntn »). L'episodio di cui si citano i due primi segmenti, pre senta, a apertura, due pagine di così ardua lettura da 98
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