Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

stitutivo del gruppo verbale (in Tasso si veda /non più... stimo/ V. 2). La frase monca mette in tutta evidenza, per l'esclusione delle funzioni citate, la destinataria del discorso,«la donna» a cui il testo è «dedicato». /Vello d'oro/è la sua«chioma». L'epiteto richiama stilemi clas­ sici e li estranea nel cotesto. Il significato si sposta per sineddoche usuale (« i capelli per la donna, gli occhi per la donna» ecc.) e per la · clamorosa sostituzione di « ca­ pelli» o «chiome» con /vello/, la base semica risul­ tando dal colore. Ciò conferisce obliquamente una di­ stanza _ mitica all'oggetto del desiderio nello spazio e nel _ tempo (si veda il mitema di Giasone). /Nato e -delicato/ (V. 1), oltre a qualificare in modo straniante /vello d'oro/, lo recupera nell'area dell'uma­ no storicamente determinabile (/nato/) e del femminile (/delicato/). Ma l'ironia contraddice il tono lirico-feticizzante in /un campione di fumi - lenti bibndi/ (V. 1-2), /campio­ ne/ assumendo la denotazione enunciabile con la peri­ frasi «piccolo saggio di una merce, che ne rappresenta · le qualità e proprietà medie». La «chioma» viene com­ penetrata dalla possibile referenza al fumo di una si­ garetta. /Lenti/ sintetizza le due immagini in una più complessa, assumend� una doppia valenza descrittiva, riferendosi sia a capelli, -secondo un registro poetico re­ lativamente arcaico ( = sciolti), sia al movimento delle nuvolette di fumo, secondo le cadenze del linguaggio quotidiano. Qui la cancellazione del sintagma nominale e la sola presenza . del complemento-espansione del sintagma ver­ bale, trasgredisce notevolmente la sintassi in modo da render la lettura assai ardua. L'ipotetico discorso d'a­ more (manca il soggetto lirico e l'oggetto del desiderio si manifesta obliquamente e parzialmente segmentato) appare solo se si percorre. il corpo verbale del testo 97

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