Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
poetiche di Zanzotto e di Porta, nelle forme e nei tempi esaminati, possono essere viste come segni e orienta menti di un territorio della poesia contemporanea am pio e lavorato da molti percorsi. Non stanno a segna lare da questa prospettiva tutta l'attualità (com'è defi nita nella premessa) e la varietà (anche in « ingre dienti » e « materie ») del fare poetico petroso; ma ri schiarano (perché lo portano in sé, diversamente) quel rapporto tra i caratteri e le .figure che coniuga l'interna necessità e il senso degli uni e delle altre, e che, come ha rappresentato una linea della lettura svolta, ora può essere un motivo che rintraccia e ravvicina nella cro naca, anche solo nel pensare il presente, voci ed opere. E come le note petrose sono investite da quel sentire radicale che è manifestazione del limite e suo continuo superamento nella impensabile, non estrapolabile, verità · del testo, in energia e materia verbali, allora esse, quando ci sono e si distinguono e di nuovo sollecitano la memoria, stanno a indicare una condizione, una forma generale del difficile e dell'ostacolo, una petrosità che - è di tut:to il processo, · di tutto il .fare poetico. Da questo lato accadono gli incontri e sono possibili gli accostamenti, sempre che non si attrezzi (di schemi) l'attesa, non si trasformi l'opportunità dell'incontro in una cattura, perché i percorsi sono diversi, conducono tutti altrove, e il territorio è quanto mai aperto. Ripenso incontri recentissimi o appena meno (Cesare Viviani che scrive: e le scene s'abbassano a questo scarico... allegano i serpi nel cotto... Angelo Lumelli che scrive o genera la fine (per vedere) genera la fine direi 65
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