Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
getto ha la sua piccola «notorietà» presso l'Altro), sa rebbe dovuto apparire come peI'dita, a, l'oggetto man cante del suo desiderio all'aeroporto di M., che viene invece forzato ad essere presente perché la verità abbia la sua causa nella realtà. Potremmo dire che un'alluci nazione che avrebbe . potuto mantenersi nei limiti di un'i steria viene spinta dalla sanzione del medico verso la paranoia. S2 in posizione dominante fa sì che il discorso universitario abbia così una rispondenza nella struttura ossessiva, e forse una :relazione con lo sgua:rdo .onni sciente di Dio. Nella scrittura di Freud troviamo ' 1e -stesse ant�cipa zioni, dubbi, momenti di luce, ritorni propri del discorso analitico, la stessa impossibilità di definire una volta per tutte un prima e un poi, i due pilastri di un ponte. Perché se il sapere può funzionare da supporto, o da stampella, esso appartiene alla metà del corpo che va cilla, strettamente legato alla posizione di questo, cioè anestetizzato per l'isterico, soverchiante e imperativo per l'ossessivo, in un certo collegamento con la realtà e la causalità per il paranoico. La relazione tra S1 e S2 è sempre quella di un « viol» o di un « voi», di uno stupro o di un furto, lo abbiamo visto nel discorso del maitre, dove il godimento, il plu5- de-jouir è un plus-valore sottratto, se il sapere lo ve diamo come proprietà e godimento dell'Altro. Nel pas saggio dal discorso del maitre al discorso universitario, sapere e godimento si scindono in due imperativi, uno che viene dalla posizione dominante, «sappi», il secondo dalla posizione in cui piccolo a e grande Altro coinci dono. Dicevo · che sapere e godimento formano per il soggetto come due binari paradossali, paradossali in qua�to sembra, e questo si evidenzia nell'isteria, che nessun treno riesca a correre su entrambi contempora neamente. Ma è qui che, proprio a salvare dall'inelutta bilità della coazione, Freud inserisce la funzione della 27
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