Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

dissolvere i dubbi ricorrenti di un ossessivo, lo ved!'emo a proposito dell',«uomo dei lupi», con la prova di verità che deriva da un sintomo isterico. Prova di verità non è una prova di realtà. Una donna si presenta all'ospedale Sainte-Anne a Parigi chiedendo di essere ricoverata. Fugge da un fantasma, un uomo o una donna che avrebbe dovuto esserci, e non c'era, al­ l'aeroporto di M. dove, da Parigi, si era recata per ,in- . contrarlo sollecitata da una « certezza interiore». A Sainte-Anne, per essere «curata» dallo smarrimento che le ha provocato il fatto che alla sua certezza non sia corrisposta la realtà, si ritrova nel reparto misto, uo­ mini e donne insieme, ma non è soddisfatta dell'am­ biente e sempre più manifesta di temere un «viol » di essere aggredita e violentata. Parla della tranquiHità di un suo precedente ricovero altrove, e lo psichiatra decide di rimandarla là, dove non ci sono reparti misti. Lo psicoanalista a Sainte-Anne fa alloria un'osservazione che rimane incomprensibile al sapere di quello psichia­ tra: dice: «Il problema resterebbe». Il problema re­ sterebbe? ma come, se a X. non ci ,sono reparti misti? In questa situazione, sulla quale torneremo, già si sono affacciate una certezza non sanzionata dalla realtà, e una verità che si è tentati di tenere nell'ambito di quello che si dice l'hic et nunc. Per avere una piena aderenza alla «realtà», il sapere dello psichiatra non ha esperienza del reale, luogo ,di un incontro impossibile, impossibile sempre, non solo al- 1'aeroporto di M., se, l'abbiamo visto 1a volta scorsa, l'unico rapporto è quello tra significanti. Ricordate l'e­ sempio del rosso e nero. Il sapere dello psichiatra si col­ loca qui in posizione dominante e, come nel discorso universitario, l'oggetto perduto appare allora nel posto dell'Altro, e per la paziente appare con violenza a pro­ posito del registro del corpo qualche cosa che, rispetto alla relazione fondamentale S1 � S2 (nella quale il sog- 26