Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

gere, come fanno molti, il .famoso Wo es war, eccetera, come un portare ,al conscio ciò che era inconscio, come se bastasse diJ:,e alla fanciulla paralizzata perché un gior­ no èJ corsa incontro al fidanzato della sorella morente, come se bastasse dirle questo. Se grazie a questo dirle riprendesse a camminare, il suo camminare •sarebbe un nuovo sintomo isterico: ,l'analista, non più piccolo a, ma grande Altro, dal posto dell'Altro nel discorso del­ l'isterico, le rimanderebbe una nuova !immagine, perché l'Altro da cui l'isterico dipende nella propria identifica­ zione (S1 al posto dell'Altro nel discorso dell'isterico) le avrebbe dato un nuovo ' «ordine». E mi persuade molto di più, del Wo es 1-Var, l'altra lettura, che mi dice che il soggetto deve avvenire là dove era: e « dove era »? Abbiamo riferito il meccanismo della rimozione a qual­ cosa che tocca la relazione S1 � S2: partendo dal di­ scorso dell'isterico, lungo un progressivo quarto di giro a sinistra, passiamo dal discorso del maUre che la con­ tiene, al discorso universitario che nella ripetizione le fa prevalere il termine S2, dell'ordine già esistente del sapere, al discorso dell'analista, in cui il posto dell'Al­ tro, da cui l'isterico dipende, è finalmente barrato. Il « là dove era » è il luogo in cui «avviene » il piccolo a e questo tipo di lettura riporta il sapere al « nocciolo di verità » che lo supporta e •sul quale ci proponiamo di indagare. Vedremo dunque in seguito perché tra i quattro di­ scorsi se ne affaccia uno che rappresenta dir.ettamente una struttura nevrotica, anche se già qualcosa di quanto abbiamo detto lo suggerisce: il discorso dell'isteria, e riprendiamo dove l'abbiamo lasciato il tema del sapere, che ci accompagnerà del resto nel suo Tapporto con il corpo, la · ripetizione, il godimento, Ja morte, fino al con­ vegno di maggio che porta come titolo « Forme di sa­ pere, forme di vita ». 22

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