Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
lus minutus sine linea e incarna in un disegno essen ziale il consumatore razionale di Pareto, il calcolatore dei piaceri di Bentharri, lo scommettitore di Pascal e trasmette i risultati di questo trionfo della· massup.iz zazione cumulativa ad altre utenze, se possibile, più essenziali ed efficienti, quasi imprestiti piagetiani, in un gioco finale di successi che provoca al dio orologiaio il morso viperino dell'invidia, vizio, ben noto agli aedi, della sua specie vanamente perfetta. L'utenza mi pare dovrebbe aver letto il Tractatus di Wittgenstein proprio come hanno fatto i primi neopositivisti e sa già, avaro intelletto, che ci sono domande che è inutile perdere il tempo a formulare tanto non sono scritte le regole che consentano di rispondere con decoro intellettuale. Il terrore del gesto frivolo consente che queste do mande non vaghino nemmeno come rossori del derma, raucedini sospettose incomodanti pruriti, comunque no- · madismi sintomali d'altra generazione e ignoto appa rire: esse hanno sepoltura marina, sacchi che preèipi tano nelle onde, sospetti di contagio e peste maligna. L'utenza è salubre ben sviluppata armonica. A suo tempo le sue figure parentali favorirono l'industria delle vitamine sintetiche e colorate, _ confetto che non ignora l'occhio come tremito del piacere, ed esegui rono alla lettera gli apoftegmata pediaci, anzi, nel mi nuscolo, fu precursore di se stessa poiché usò sempre al meglio ogni scoperta scientifica che concernesse il suo sviluppo. Tuttavia nel primo giorno delle mie lezioni non vedo niente che assomigli a questa vetrina. Quando esco dal- 1'aula mi sento un poco colpevole di abbandono e tut tavia capisco che c'è già un mondo completo senza di me. Ho uno spazio storico: nelle società fredde è il solo momento in cui la parola ha un potere sociale. Fulvio Papi 185
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