Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
tinente di sapere, un nuovo equilìbrio o un disequili brio, se la cosa detta così sembra peccare di desiderio di armonia. Per quanto mi riguarda avevo sempre letto Reich all'interno del problema dell'ideologia · e, per altro verso, sulla strada che conduce verso Marcuse. Avevo sospet ti non indagati su certe glorie genitali come sui loro lodatori. Ero di certo al di qua della tesi di questo li bro. Ma questo avviene nel vuoto della mia ignoranza, non nel pieno di un sapere. In questo campo il Disor dine amoroso contrappone alla ideologia reichiana la forma dislocata, polimorfa, plurale, espressiva ecc. della sessualità femminile. La tesi non è nuova, e mi fa rabbia che i due autori non parlino mai, come si dovrebbe, del lavoro della Irigaray. Confesso che a me una cosa del genere, e per di più in un libro di questo genere, pare grave perlomeno come l'ideologia reichiana del- 1'orgasmo. 14 novembre. - Torno all'Università e incontro i nuo vi ragazzi che continuano a iscriversi a filosofia: non riesco a vedere niente di me in loro, e questa distanza è un bene per il mio mestiere di insegnante. Una col lega spiega il rapporto che avranno con l'istituzione uni versitaria e usa spesso, tanto che ci faccio caso, la pa rola utenza. La parola tuttavia stride malarp.ente per ché, mentre cade, il suo valore referenziale è abbastanza spostato rispetto a quello che succede oggi in un corso di laurea in filosofia dove accadono molte cose inte ressanti di cui bisognerà parlare, ma nessuna di esse è prevista in uno schema funzionale. Al contrario un servizio è univoco e credo che que sta sia la sua silenziosa virtù. Un treno metropolitano che si smarrisce su un percorso immaginario contrav venendo i previsti appuntamenti con l'utenza, o un te lefono che trasporti un'incerta mattinata da dedicare a letture professionali in una -ragnatela di prezzi sconti 183
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