Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

12 _ novembre. - Da Garzanti arriva il nuovo volume della serie dei saggi, è un altro opus erotièum: Il disor­ dine amoroso di Bruckner e Finkielkraut. L'oggetto po­ lemico del Hbro èJ la teoria dell'organismo di Reich, ve­ duta come codificazione i�eologica della forma maschile di sessualità che si è socialmente e ideologicamente se­ lezionata. I due scrittori sono molto abili nel mostrare come nel fondo di tutta una forma di sapere sessuale, e anche delle mitologie pornografiche _..... di consumo, vi sia un'idea di normalità e di salute simile a quella di Reich. Essa non ne è naturalmente la causa in senso storico, ma ne costituisce la pensabilità con il massimo di articolazione intellettuale. Di qualsiasi ideologia c'è sempre il luogo della sua dignità. Il libro è sulla strada delle decostruzioni di teorie che, nel campo antropologico, hanno cercato di mostra­ re i propri risultati come pertinenze oggettive. È un settore del sapere che da tempo è investito dal sospetto di codificazione sistematica e di anticipazione ideale dell'ordine del mondo: tutte le forme, almeno evidenti, di ripetizione platonica, conoscono il brivido della crisi poiché vengono costrette a mostrare i loro spazi bian­ chi e le ovvietà incorporate. · che questo avvenga spesso attraverso le donne che hanno preso la parola mi sem­ bra normale. La forza impositiva del platonismo sto­ rico ha moltissime ragioni, tra le quali quella che gli schiavi non hanno mai avuto il discorso. · Dopo Marx, forse molti immaginano che la parola degli schiavi sa­ rebbe stata una critica alla ideologia dell'anima: ma questo è uno sbaglio di hegeloceritrismo. Il soggetto attraverso l'immagine della sua autobio­ grafia trova parole che non si adattano ai significati che vengono distribuiti dal linguaggio più forte: è già una cultura che ha l'animo e gli strumenti per una cri­ tica, non per la Critica. Quindi il suo effetto non è la verità, ma un terremoto che dà, a un determinato con- 182

RkJQdWJsaXNoZXIy