Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

che sono profondamente differenti da quelle che stanno diventando tipiche di una società borghese di massa. La dimensione privata dell'ontologia borghese classica conteneva lo _ spazio per poter vivere, con straordinari effetti simbolici, una devianza sociale. « Sei un borghese sviato»: diceva Lisaveta Ivanovna a Tonio Kroger. Lo - spazio privato della borghesizzazione di _ massa accade in un'appropriazione della ricchezza molto circoscritta e con una straordinaria velocità di circolazione: è quindi uno spazio completamente esposto e immediatamente t:sposto al processo della riproduzione sociale, senza scissioni interne, si avvita a spirale e ripete lo stesso tema. La quantità di ricchezza disponibile nel primo caso (grande borghesia) e nel secondo (borghesia di massa) non può essere interpretata solo con gli schemi del sa­ pere economico o sociologico. Nella differente stratifi­ cazione sociale è predisposta · una relazione affettiva con il sistema complessivo degli oggetti - nel senso di Baudrillard - e delle pratiche che ad essi ineriscono. Lukacs ricordava che i personaggi del romanzo della « decadenza» non lavoravano mai, e questa assenza dal mondo della · produzione era l'anfratto necessario, la zona d'ombra, per la coscienza infelice. Il passaggio oggi appare un po' rapido, ma certamente nel sistema degli oggetti si deposita un'altra immagine di noi stessi, se gli oggetti, per una appropriazione sicura, stabile, tra­ dizionale, appaiono come . il paesaggio naturale della propria esistenza e quindi quasi uno spettacolo non ve­ duto, oppure se, al contrario, diventano, in un accele­ rato e isterizzato scambio sociale, la forma dominante del riconoscimento di noi stessi. Nel primo caso è un privato-interiore che _ consente una straordinaria proli­ ferazione _ di linguaggio, ideologizzata come spazio arti­ stico (occhi neri) contrapposto alla sorte quotidiana · del mondo degli oggetti e degli uomini felici (occhi azzurri: 180