Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
peccato sia proprio del genere letterario, quello di uno scenario filosofico che distribuisce spazi protagonisti agli intellettuali, disegna ruoli immaginari, gerarchizza poteri discorsivi: esso era tipico del « grande pensato re» e della sua forma di identità. L'elemento anomalo è stata la scala della circolazione dei messaggi che si è enormemente allargata rispetto a quella originaria, co sa che ha comportato una trasformazione del linguag gio con effetti non indifferenti. Una critica filosofica della società diventa esplosiva e incontrollata quando cambia linguaggio (per es. alienazione = schifo) e ac quista una circolazione sociale enormemente più vasta di quanto non sia immaginabile un circuito filosofico. Queste congiunture accadono e sono l'elemt::nto impre vedibile della vita sociale: pensare che se vi fossero stati buoni maestri, tutto sarebbe andato meglio, è an cora un atto idealista. L'effetto non era inscritto nella forma intellettuale. In ogni caso si tratta di una figura intellettuale in declino, ad essa oggi si sostituisce l'intellettuale di oc casione e di intervento che naturalmente sa rappresen tare al meglio la sua parte. Non correremo più i rischi dell'idealismo spontaneo di un genere letterario, cioè di una forma culturale, stiamo già tranquillamente cor rendone altri. La filosofia forse comincia qui e, para dossalmente, qui l'abbandono. ·Per quanto riguarda il giovane operaio privato di Paese Sera esso fa certamente ,parte del fenomeno so ciale di una « borghesizzazione» (la parola è orrenda - molto peggio della sua antagonista, proletarizzazio ne-, ma non trovo niente) di massa che solo gli effetti patetici dell'antico scenario filosofico possono far pas sare per una scoperta. Ma, visto il limite disastroso della nostra immaginazione scientifica, lavoriamo sull'elemento che siamo stati costretti a scoprire. Il « privatQ-Jborghese» tradizionale ha connotazioni 179
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