Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

solitario, il padre del protagonista - architetto socia­ lista nel dedalo zuccherino dei piani regolatori del cen­ tro-sinistra - è un archeologo del regime fascista. Un giorno il duce arriva fu visita ai suoi scavi ed egli si presenta al cospetto del fondatore dell'impero con un atletico salto, proprio per mostrare che un ricercatore di fastigi, altro che . cultura materiale come si dice adesso, non è necessariamente un professore con devia­ zione della colonna e artrosi bilaterale alle ginocchia. Antonielli ha una capacità di lavorare con la memoria ideologica molto grande. Il suo personaggio rivaluta - contro Marinetti - l'archeologia, ma sull'asse della ri­ valutazione storica dell'impero romano come luogo del­ le origini: quindi l'archeologia fa parte di una ideolo­ gia dinamica energetistica e imperiale. Marinetti non aveva previsto l'archeologia atletica. Per contiguità mi viene in mente la prefazione di un libro di storia ro­ mana dove l'autore veniva descritto come un camerata che sapeva fare la storia, · Oltre che con la penna, anche con il pugnale. Se fosse vero, anche qui Marinetti avreb­ be fallito, ma invece era chiaramente un modo di · dire del gerarca grazioso distributore di gloria e di imba­ razzi. Poiché il libro era buono e il suo autore con ogni probabilità solo un professore. Marinetti invece non sa­ peva che ogni retorica può adattarsi alla microfisica dei poteri quotidiani. 8 novembre. - Un articolo di Paese Sera scopre che il giovane operaio di oggi mette al primo posto la pri­ vatizzazione della sua esistenza. Questa osservazione può essere una scoperta solo in quanto mette in crisi una pigra aspettativa di qualcuno, non certo in quanto rap­ presenti un reperto sociale. È una trasformazione che è già accaduta, e per molti vivere nella dimensione pri­ vata · appare addirittura come una emancipazione. Il caso di quell'articolo giornalistico è, in certo senso, ov- 176

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