Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

mediatezza, tanto più esse sono subalterne all'universo della mediazione ed esposte iaHa totale sconfitta. L'uso _ di massa della poesia de1l'immediato non sfugge a que� sto circolo: la parola immediata, ,diretta voce dell'es­ sere emergente nella sua nuda autenticità, nella sua . auro:riale marginalità, 1 si trova in realtà già mediata dal suo porsi come volontà di parola, come puro e non determinato valore. Essa si svolge del resto a partire dalla spinta di ciTcuiti linguistici esterni, che sempre le trasmettono da foori i suoi schemi, il suo Jinguaggio: la sua autovaloriz21azione è già il risultato di un sistema di mediazioni, su cui si carica il segno distorto di tutti i valori simulati che si svolgono nella s c ena sociale. Ciò che si dice e sembra dirsi come . segno di un mondo sotterraneo che finalmente sa affermare il pro­ prio diritto di essere, si fa · in realtà dire da cascami e frantumi di un universo ,socia1e totalizzante, che man­ tiene il controllo proprio ,attraverso la frantumazione e la localizzazione infinita dei discorsi e- dei comporta­ menti, attraverso la proliferiazione di va1ori marginali (alternativi o no), che devono aggredirsi, consumarsi ed annullarsi a vicenda. Questo universo ,sociale totaliz­ zante, attraverso una catena di mediazioni tanto artico­ lata da sembrare indeèifrabile o addirittura occulta, mette in azione le parole stesse con cui si rivendica '1'immediatezza, con cui si afferma l'identità e ,l'essere di sé del soggetto marginale. E basta vedere come sulla poesia dell'immediato convergono, sotto la falsa specie di isegni diretti ed innocenti, tutti i rumorosi frammenti del linguaggio delle comunicazioni di massa, dai gerghi patetico-vittimistici dei cantautori :alte r nativi a quelli terroristico-burocratici della politica e dell'ideologia. Mentre anche i cosiddetti «contenuti», il corpo, i biso­ gni, i desideri, fa diversità, ecc., ben ,lungi dall'emergere da una «naturale » autenticità, ,sono in definitiva in­ dotti dalle parole d'ordine · di quella stessa comunica- 164

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