Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
fantasma . - e, scavando con . discrezione nel Ci-Git di Artaud, rispondergli al piccolo a., che forse lei, la put tana dell'eternità - come lui la chiama - era da an dare a cercare piuttosto dalla parte del suo (di Artaud) Fermier ( = vaccaro) che co . n quella ha sempre commer·dato, e · non dalla parte del suo cranio divenuto ricet tacolo di vermi, come appunto la ciliegia. Mi era stato chiesto di parlare della Poesia e ,sino adesso non ho fatto altro che ,sproloquiare di Eva della Mela di Dio e del Piccolo. A questo punto mi tocca an che dire qualcosa di Adamo e della sua ignoranza che, essendo pari alla mia, mi permette tuttavvia di dire - ralla fine - che la colpa sarà stata del piccolo a. (Eva) se questo articolo non sarò riuscito ad articolarlo come pure volevo. Tant'è. Come per 1a fisica anche . per la Poesia è valido . il principio secondo cui 1 « una forma ordinata deriva dal l'equilibrio delle forze antagoni,ste ». Per l'albicocca, in vece, r le cose stanno leggermente in altro modo. La fica. Prendete per esempio Leopardi e ponete mente a quando parla del 1 suo garzonceJ.lo scherzoso. È proprio come paTlare di corda in casa dell'impiccato, qui della Poesia, ,appesa alle mutandine del significato e solo appena appena sommosse dal :leggero vento d'au tunno che le soffia tra le gambe. Della garce, beninteso. La , Poesia non esiste, al contrario della Pesca che di esistenza ne ha - e da vendere - al mercato comunale dell'incanto. Delle noci bisognerebbe dire che quell'equilibrio del le forze antagoniste da cui la loro forma deriva il suo ordine, iè un equilibrio in qualche modo vacuo, anche se sonante. È dimostrato. La condizione della sua esi stenza risiede nella vicinanza di un campo magnetico 152
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy