Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

sensitiva: non può mai raggiungere un metro o un ritmo prefissati senza sconvolgerli, non può mai fluire in sé soddisfatta e contenuta; un flutto leggero ma duro (Woge) la s'Vincola dalle stazioni e dalle figure fami­ liari. Un flutto ben sensibile, che torce e riga la voce che legge, poi l'abbandona senza pressioni di raccordo. Ma in questo punto non passerò ad esame specifico. Si è appena lasciato citare un termine assai impor­ tante nel cosmo di pensieri di Holderlin: è il termine che riguarda il «contenere». Questo indica un sacro compito ,spettante al poeta del conservare, del custo­ dire: « vieles aber ist zu behalten. Und Not die Treue » 12 • E i Celesti davvero ·«si sdegnano con chi non si rac­ coglie ,e non risparmia l'-anima» («•.. wenn einer nicht die Seele schonend sich zusammengenommen ») 13 • Ma assumo come equivalente di « Behalten » il « Fassen », prendere e contenere e comprendere, un termine se­ gnatamente bohmiano ,e frequente ·anche in Holderlin. « Alles fassen muss ein Halbgott oder ein Mensch, dem Leiden · nach » (tutto deve comprendere un semidio o un uomo . secondo la sofferenza) 1 4• Ora d_é! fassen viene anche il Gefass - il recipiente, H vaso. In Einst hab ich die Muse gefragt compaiono i « vasi » come opera del poeta: ·« Gefii.sse machet ein Kii.nstler » 1 5 • Evidente­ mente per custodirvi ciò che dev'essere · serbato secondo la sofferenza: Ho.1derlin non usa mai termini positivi per designare ciò che è degno di essere conservato, usa il pronome , indefinito - alles, vieles... Lo stesso fram­ mep.to appena citato comincia così: « Einst hab ich die Muse gefragt, und sie Antwortete mir: Am Ende wirst du es finden. Kein Sterblicher kann es fassen » (Un tempo int·errogai la Musa ed ella mi rispose: lo tro­ verai alla fine. Nessun mortale lo può contenere). 144

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