Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

Una poetica dell'ira Zurnen zu gerne doch Deine Dichter, Natur! « I tuoi poeti sono gente irritabile, Natura» 1 • Ap­ prendisti «privilegiati» i poeti (die Begluckten), sce­ verati nel privilegio dall'ira. Come si discerne e cosa diventa, ad una lettura non dominante ma mussig cioè minimale e pigm del testo holderliniano, una poetica dell'ira? Provo a porre del material , e - o provo a por­ mi - lungo un orizzonte privo di partizioni formali e a verwirren nel caso ciò che già vi si trovi distinto. Se si vuol cogliere alla fonte H « priv,ilegio » dei poeti - ma « Mancher triigt Scheue an die Quelle zu gehn », c'è chi ha terrore ad andare alla fonte, è detto in Andenken 2 - si deve vede1,e quale suo sigillo non subito il Gesang, ma H Zorn. Ira della stessa natura di quella con cui si precipita nella « calma» dal monte il cammino dei fiumi: un dio sorride dei fiumi inarresta­ bili (unenthaltsam) che, come 1ui irosi, s'inabissano nel suo profondo On der Tiefe, wie jener, zii.rnen die Stro­ me ) 3 . AI pari del fiume, il mortale dimentico di sé, pronto a esaudire il desiderio degli dei, sceglie la via più breve che ritorna al tutto: « das Ungebundene reizet » (ciò che è ,slegato affascina) 4. · Ma qui siamo avvertiti che c'imbattiamo nell'enigma: infatti sbarra la via al fa­ scino dello slegato l'odio che dio ha per lo slegato (Ungebundenes aber hasset Gott 5 ). Ciò è perché è «un 142

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