Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

mo è formato dai casi della vita: i quali non sono al­ tro che le pietre di paragone, l,e prove del suo cuore. E che cosa sono queste prove del suo cuore se non ciò che ha fortifioato o alterato la sua natura? E che cosa è questa sua natura così trasformata se non l'anima? E che cosa era la sua anima prima di venire in questo mondo e di subire queste prove, e queste trasforma­ zioni ,e perfezionamenti? Era una intelligenza priva di individualità: e allora questa individualità come si è fatta? Attraverso il trami _ te del cuore? E come può il cuore essere questo tramite se non in un mondo do­ minato dal caso», contro il quale appunto l'uomo si prova. Nadia - Fusini A George e Thomas Keats Hampstead 21 dicembre 1817 · Miei cari fratelli, -Devo chiedervi scusa per non aver scritto prima... Ho passato due ser:ate molto piacevoli con Dilke i •eri e oggi: sono appena tornato da casa sua, e ho voglia di finire questa lettera iniziata stamattina, e interrotta quando è venuto a prendermi. Ho passato la serata di venerdì con Wells, ,e la mattina seguente sono andato a vedere « La morte del cavallo bianco». È un quadro stupendo; vista l'età di West. Ma non vi è intensità; non ci sono donne che uno abbia voglia di baciare, né un volto che colpisca per la sua realtà. La grandezza dell'arte, di ogni arte, sta nella sua in­ tensità, nella capacità di dissolvere lo sgradevole, in virtù dell'intimo rapporto che la lega aHa Bellezza e 139

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