Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

strofa (non solo, abbiamo visto, con OUragan e fOUdre): sOUffle - trOUble - sOUrce - cOUches. A q{iesta fu/ si oppone con grande efficacia la /v/ di afille, così tagliente (si pensi all'affina di Purg. XXVI 148), che riconduce a S'unir e dégarnlt, e, con la cospicuità della rima, vigle: salles: certifle (� aFFile). La sibilante, spesso così vitale in Char, domina il ver. so dell'acqua, con chuintante sul finire: De la SourCe aux couCHes Salies; e SOUrce è quasi parallelo a SOUffle. Il terzo momento di questa specie di sonetto acefalo è fondato su suoni intermedi, per lo più aperti; onde nettamente si distingue CLÉ, parola certamente capi­ tale, recante con . sé i semina di un'antica protezione: la poesia stessa, chiarisce Starobinski. Con la solita discre­ zione, si rifà viva nel verso mediano la /f /: quasi un'as­ sillabazione da FEINte a FEU e certiFIE, donde si ri­ sale a Foudre. Come in diagonale il componimento è at­ traversato dalla rima yeux 2·: creux 6: feu 9. E' su per giù così che Char «solleva» la realtà per far dell'arte «prima» della morte, com'è detto in Les dentelles de Montmirail (Quitter, 1959-1960). Fuor di dubbio che gli «orgiasti di sensazioni » si agitano su altra sponda. Due versi del terzo momento di Septentrion: La Folie se coiffait de longs roseaux coupants. Quelque part ce ruisseau vivait sa double vie. Due versi scorrenti (la Folie è un ruscello) nei quali le corrispondenze sono, benché fitte, freschissime, se­ condo specularità stretta al nodo di significati costituito dal sintagma più ricco di sorprese, roseaux coupants, ri­ ferito a un'azione, se coiffait, da cui scaturisce l'idea di scriminatura e di forbici, di « , ciseaux», dunque di dissociazione per follia. Una triplice rima, e al centro coupants stranamente rotto in Quelque part: 128

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