Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

Appunti su Char a Vittorio Sereni Laconico, come dice Starobinski; con rime, multiso­ nanze, allitterazioni ecc. degne del più asciutto « osso » montaliano, ma forse basta pensare al Petrarca, basta « ascoltar,e » il Canzoniere. Poesia della tensione e della unità, insomma del «contrasto» eracliteo; ma, proprio per quanto riguarda il rapporto fra i rerum primordia e le lettere della poesia, il senso e suono e ordine loro, non a Eraclito ma al suo grande « avversario » di quat­ tro secoli · dopo va il pensiero, a Lucrezio. Il passaggio dall'aria alla terra, all'acqua, al fuoco, gli urti e le con­ giunzioni, il coire: tutto è consolidato da una fitta rete di relazioni morfofonematiche, che non stanno certo lì soltanto a tessere una trama per i nostri sian pure - on­ dulati orecchi est�rni. Effacement du peuplier: 126 L'ouragan dégarnit les bois. J'endors, moi, la foudre aux yeux tendres. Laissez le grand vent où je tremble S'unir à la terre où je crois. Son souffle affile ma vigie. Qu'il est trouble le creux du leurre De la source aux couches salies! Une clé sera ma demeure, Feinte d'une ·feu que le coeur certifie. Et l'air qui la tint dans ses serres.

RkJQdWJsaXNoZXIy