Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
qualcosa che manca, ma che esso avverte come qual cosa che era là, e manca proprio in quanto era già là (e vi rimando rper questa parte ai seminari degli scorsi anni e alle mie relazioni ai due ultimi convegni di mag gio), l'oggetto perduto indioato da Freud nella sua teo ria delle pulsioni, e che Lacan, per questa impossibilità di individuarlo, ha indicato con una funzione: oggetto piccolo a. Ora, rispetto alla relazione fondamentale S1 � S2, relazione nella quale il soggetto S è.I rappresentato at traverso · quel piccolo 1 presso l'Altro, nel posto del ·quale è S2, questa perdita indicata da a, l'oggetto per duto nella teoria delle pulsioni di Freud e che Lacan col lega al godimento, è il prodotto della relazio·ne S1 � S2. E non dobbiamo più stupirci allora ,se in analisi la que stione del godimento del corpo appare così vicina alla questione del sapere. Ho detto vicina, perché corpo e sapere costituiscono come due binari paradossali in quanto sembra che nessun treno riesca a correre su entrambi contemporaneamente. Perché il sapere stesso ci appare come godimento, ma un godimento cui il sog getto è precluso, un godimento dell'Altro, con l'A maiu- scola. Questo - soggetto, dunque, anche per queste ragioni, quando si trova ad avere a che fare con la sua storia, diviene l'oggetto di una -strana perplessità: da dove de vo incominciare? che cosa devo dirle? perché non mi chiede lei? come sono ,andato? Quest'ultima domanda che così spesso l'analista ascol ta nei colloqui preliminari e che sembra ,sfalsare com pletamente 1a posizione delil'eventuale analizzante ri spetto all'anaHsi, l'analisi non è un esame, · non è una prova ,eccetera, in realtà è una domanda importante per l'analisi. Ciò che essa -suscita ci dà modo di confi gurare infatti quelile diverse quattro posizioni che gli 12
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