Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

NOTE 1 Cfr. Marcello Pagnini, « Il sonetto (A Zacinto). Saggio teo­ rico e critico sulla polivalenza funzionale dell'opera poetica» in Strumenti Critici, n. 23, Torino, Einaudi, 1974. 2 Mania . Corti, Principi della comunicazione letteraria, Mi­ lano, Studi Bompiani, 1976, p. 105. . 3 lbid., p. 106. 4 Cfr. Stefano Agosti, Il testo poetico. Teoria e pratica del­ l'analisi, Milano, Rizzoli, 1972. 5 Cfr. Alessandro Serpieri,. T.S. Eliot: le strutture profonde, Bologna, il Mulino, 1973. 6 Cfr. Sigmund Freud, « Il poeta e la fantasia», in Opere, vol. 5, Torino, Boringhieri, 1972. 7 Sigmund Freud, op. cit., p. 381. 8 Nanni Cagnone, da « Obstupescit» in What's Hecuba to Him or He to Hecuba, New York, OOLP, 1975, p. 22. La se­ quenza è stata parzialmente inclusa in Andatura, Milano, Società di Poesia, 1979. Il testo citato è stato, dall'autore, escluso. 9 Ezra Pound, The Literary Essays, a cura di T.S. Eliot, Norfolk, Conneticut, New Directions, 1954, p. 11. · IO ibid., p. 5. 11 Per fa doppia astrazione delle parole « concrete» si veda per es., Ernst Cassirer, Philosophie der symbolischen Formen, Berlin, Bruno Cassirer, vol. 2, p. 72. u Sigmund Freud, op. cit., p. 375. 13 Cfr. Stefano Agosti, « Il pensiero della poesia», in Il pic­ colo Hans, n. 23, luglio/sett., 1979. 14 ibid. 1 5 Cfr. Selected Writings of Gertrude Stein, a cura di Carl Van Vechten, New York, Modem Library, 1962. 16 Roman Jakobson, Fundamentals of Language, I' ed., The Hague, Mouton, 1956, p. 85. 1 7 Torquato Tasso, Rime per Lucrezia Bendidio, a cura di Luigi de Vendittis, Torino, Einaudi, 1965, p. 129. . 18 Cesare Viviani, « Poesie d'amore» in Almanacco dello Specchio n. 8, a cura di Marco Forti, Milano, Mondadori, 1979, p. 376: 19 L'abolizione della punteggiatura, come si sa, è una prassi diffusa nella poesia del XX secolo. 2 0 Per il termine si veda Roland Barthes, S/Z, Torino, Ei­ naudi, 1973. 21 /pregi/ compare anche nel sonetto citato del Tasso (CVIII), anche se con funzione sintattica diversa, nell'ultimo verso: « ti veggia il mondo e ti contempli e pregi! ». 102

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