Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

lo stesso testo a sovradeterminare, a distanza, la satu­ razione. Per meglio comprendere il valore macrotestuale delle due pagine, bisogna ricordare come Ulysses sia «l'epica del corpo umano», e come l'episodio sia dedi­ cato all'orecchio 25 • Qui il valore sonoro del lessico è va­ lorizzato attraverso la tecnica, come afferma Ernest R. Curtius 26 , del preludio, intessuto di Leitmotiv, la singola parola corrispondendo a un motivo musicale. 1La differenza tra segno musicale e letterario viene ignorato volutamente dall'autore. I singoli segni, inizial­ mente impiegati in maniera antigrammaticale, ritornano in seguito, dispersi tra le pagine, grammaticalizzati, ognuno venendo integrato in un ambito sintattico-se­ mantico più regolare o comunque leggibile. Si espan­ dono varianti secondo l _ a logica del significante, _ ma sem­ pre in un contrappunto costruttivo con la logica della narrazione. E se è vero, come afferma Stuart Gilbert che «sia per struttura, sia , per dizione si va molto oltre tutti gli esperimenti precedenti di adattare le tecniche e il timbro musicale a un'opera letteraria» 1:1, è anche vero che lo sviluppo dell'azione, frammentata dall'or- · chestrazione, è straordinariamente coerente relativamen­ te al rapporto intertestuale con gli altri episodi. Il primo enunciato è reso arduo per _l'oscurità co­ testuale del soggetto, metaforico fino all'entropìa o al nonsense anche per l'ambiguità di /by/ che lo rappor­ ta spazialmente con /gold/. L'apparente personifica­ zione dei metalli pare alludere · a un mondo impossi­ bile. La difficoltà aumenta per il lessico fondato su parole «valigia» come /hoofirons/ (hoof+irons) e /steelyringing/ (steely+ringing), per non parlare della divaricazione semantico/sintattica. Le parole composte sono · «fatte» entrambe, par­ zialmente, di metallo (-«iron» = .ferro; «steel» = ac­ ciaio). La prima frase sembra essere «costruita» con metalli nobili (bronzo - oro - ferro - acciaio) «uditi» 100

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