Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
a quattro · zampe, a miagolare, a fa�e le fusa e a rifiu, tarsi di mangiare a tavola. Non pa:i;lò più del · gatto, era il gatto che parlava attraverso lei, che viveva in lei. I prestiti fonetici degli adulti non differiscono so stanzialmente da questo, tratto dal linguaggio animale. Il movent· e palese o nascosto è sempre l'id�ntifjcazione con una persona o un gruppq. Questa identificazione è sempre interpretata al -livello inconscio come una «incorporazione», una assunzione dell'altro nel proprio corpo. Da qui il ruolo preponderante giocato in queste identificazioni dal comportamento orale, dal linguaggio. Il cannibalismo è solo _ 1,ma realizzazione orale (ma non verbale) più diretta di questo ,stesso impuls<? all'identifi cazione. L'«incorporazione» verbale è basata sul prin cipio della pars pro toto. L'Io · maturo, avendo adottato . -il principio · di real tà 32, considera gli sforzi ingenui 4e . ll'Io primitivo d�gli altri con un sorriso ironico, un po' come il fuciliere nel Wallenstein di Schiller . che fa notare al sergente che egli ha fatto una bu o na imitazione della voce e . dei tic del suo superiore. · Wie er sich rnuspert und wie er spuckt Das habt Ihr ihm glucklich abgeguckt 33• L'Io mat�ro . generalment� chiµde un occhio sugli impulsi all'«incorporazion;e» dell'Io primitivo, -veden dovi solo un mezzo per dare un c�rto · timbo alla _yoce. Il poeta, più consapevole dei processi stilistici, co scientemente evoca la _ voce di µ� a1'tro poeta con il rit mo, la melodia, la rima e qualcp.� volta anche con il timbro (con una certa deviazione nella distribuzione di frequenza media dei fonemi). . Ed è in quest<? mod9 che Mallarmé nel «Un Tombeau» evoca il profilc;> sti listico . di Verlaine con la struttura e · la , s�mplicìtà del verso. Verlaine a sua volta evoca, nella « .Ballade de ,l;:� 69
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