Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
mettono in rilievo il lato aggressivo dell'accento dina mico. L'espressione di una mom e ntanea disposizione é qualche volta trasformata in un messaggio permanente - cioè in un tratto individuàle - proprio sotto i nostri occhi. Ho descritto altrove 26 un caso esitremo, il com portamento fono-patologico ,di un bambino di cinque anni che era stato traumatizzato da una brutale minac cia di castrazione. Il bambino ,sviluppò una temporanea agorafobia e nello stesso tempo non fece più uso della [r] apicale che aveva già acquisito. Tali difetti nell'ar ticolazione della lingua, itali sintomi quasi permanenti sono - secondo la testimonianza dell'ortoepista - mol to più frequenti nei bambini che nelle bambine della stessa età TI. Il messaggio individuale è mascherato dalla sua co� ,stanza. La parola «maschera» potrebbe anche esprime- 11e lo stabile o �< congelato» carattere dello stile indivi duale. Vi è una contraddizione ovvia tra il dinamismo dello stile e la rigidità che ordinariamente si associa al� l'idea di «forma». Penso sia ,sbagliato desiderare di ri solvere questa contraddizione ad ogni costo. Lo · stile individuale è dinamico nella misura in cui il contenuto jnconscio mostrato in superficie è - interessato. Questo movim e nto espressivo è perpetuato dalla coazione a ri petere 28• La sua stessa rigidità - W. Reich usa il ter mine «corazza» 29 - ha probabilmerne u n a funzione importante. Per la isua costanza lo stile individuale pre serva l'equilibrio dell'Io, mantenendo un equilibrio tra forze antagoniste (i bisogni dell'Es e gli opposti bisogni del super-Io). Si potrebbe anche dire che lo stile con tribuisce largamente alla formazione dell'Io. Lo stile è la «pelle» o la scorza dell'Io; appartiene ad esso e nello stesso tempo lo cinge come una cintura. Lo protegge con tro forze sovrastanti dall'esterno e contro impulsi di struttivi dall'interno, dall'Eis e dal nucleo primitivo del- 67
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