Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
spunti sulla nozione di inconscio in Hegel. La soppressione, il togliere o Aufhebung nel testo citato indica un rischio importante. 1 G.R.G. Mure, A Study of Hegel's Logie, Oxford, at the Clarendon Press, 1950; cf. il primo §, ' Language and Hegel's Logie'. Vi appare chiaro (pp. 19-23) anche che la contraddizione, ' il filosofo pensa e non pensa nei nomi ', su cui vari argomenti s'incentrano, cf. infra, travalica il luogo nell'Enciclopedia che la accoglie (cioè « il Denken dello Spirito Teorico», ivi, p. 22) pro prio in quanto essa a che fare con il generale -rapporto ' coscienza lingua ', messo in rilievo nelle pagine seguenti, qui. s Così, nel cammino dell'Enciclopedia, dalla teoria del Klang (§ 300) sino al § 459. 9 T. Litt, Hegel. Versuch einer kritischen Neuerung, Heidel berg, Quelle und Meyer, 1953, p. 211. 10 Ma naturalmente l'uomo che è spirito-pens·ante non è « sensibilmente concreto» (E § 160 Z). 11 Litt, op. cit., p. 70. 12 Questa questione - che nel corso di queste pagine rimane solo allo stato di un'allusione - è affrontata da T. Bodammer, Hegel Deutung der Sprache, Hamburg, Felix Meiner V., 1969, alle pp. 58-59. Bisognerebbe farvi riferimento (anche per i passi di Hegel che fa concernono) per capire, un po' a contrario allora, ciò ch'io dico, infra, sulla prima parola, di Dio-lingua (cf. almeno la Propedeutica, di Hegel, § 159, nella trad. a cura di G. Radetti, Firenze, La Nuova Italia, 1951), come silenziosa. 1 3 J. Hyppolite, Saggi su Marx e Hegel, Milano, Bompiani, 1965, p. 225. 14 Sul problema del tempo, cf. M. Clark, Logie and System, The Hague, M. Nijhoff, 1971, pp. 47 e sgg.; e J. Derrida, 'Le puits et la pyramide ', in AA.VV ., Hegel et la pensée moderne, Paris, .Presses Universitaires de France, 1970, p. 54. 15 F. Schmidt, 'Hegels Philosophie der Sprache '. Deutsche Zeitschrift fur Philosophie, Berlin 1961, p. 1481. 16 Cf. la nota 6 sopra. 17 Alludo a Jacques Derrida che nel suo articolo cit. in nota 14 e nel libro De la grammatologie, Paris, Minuit, 1967, accusava Hegel di fonologocentrismo. Chiarirò il senso della polemica in un'altra occasione (ma vi alludo anche in conclusione di queste pagine, e nella nota seguente). 18 E' quanto fa J. Hyppolite, nell'art. cit. in nota 13, e nel · volume Logique et existence, Paris, P.U.F., 1953. E' quanto fa J. Derrida (cf. la nota precedente). Insiste sulla sola presenza della lingua fonica in Hegel (oltre Derrida, naturalmente, e Hyp polite) Litt (libro cit. in nota 9) il quale - quasi lamentando che Hegel non sia andato troppo avanti (p. 72) - ha però chiaro il motivo (cf. stessa pag.), a ,livello almeno della questione del posto relativamente importante della Sprache dentro il sistema. 54
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy