Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
lingua è la fase «più alta» del rappTesentare). Nel luogo predisposto da una coscienza, ora, di niente, viene il senso-pensiero, che, non il senso-nella-lingua, non è fu essa. E questa è l'iscrizione del contatto tra il soggetto-pensante e l'Idea. II 1. Nel niente, nell'insufficienza della stessa co scienza-filosofante, si scorge « - il suo dono di sé all'Uni versale» 11• Lo spirito/consapevolmente-pensante «sa» la propria contraddizione. In questa, si riscorge l'Idea « presso se stessa», «la fine si ricurva nell'inizio» (E § 465 Z), addirittura nel non/senso-nella-lingua, cioè nel pensiero-senso, nel pensiero (il logico, il Concetto. etc) prima della sua Entausserung nella lingua. Addirittura, prima di qualsiasi estrinsecazione/espressione: poiché la « ideale» creazione del, cioè la venuta dell'Idea al, mondo fu nella lingua 12• Questo inizio - particolarmente, il logico - non è nel tempo, al quale «deve» però consegnarsi. Così, il logico si 'applica ': estrinsecandosi/esprimendosi, il suo fuori sono «logiche applicate», cioè il reale, · la natura lo spirito. La Entausserung ha specialmentè bi sogno dell'uomo, «non un essere di natura» (E § 24 Z p. 90) poiché spirito-pensante. Ma nella stessa « neces sità ontologica», l'uomo che è il filosofo «deve» a sua volta sopprimersi. La nientificazione della sua coscienza, di niente ora, ' dice ' ciò. Illustra, in qualche modo, il ritorno nel pensiero puro (che impone tale Aufhebung), nel logico, nell'inizio assoluto... Nel pensiero-senso non ci sono più come « sempre due cose», per es. l'interno e l'esterno, per es. la forma e il contenuto. Vi è l'indi stinzione articolata, l'identità « concreta», dell'Idea pensante e -pensata, «-l'autocoscienza dell'Essere» 13 37
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