Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

è che si intenda la negazione, che occorre accada, della sufficienza dello spirito-cosciente. Notoriamente, questa è «l' esperienza», di una pochezza del conscio 6, della Fenomenologia dello Spirito, anche ripetuta nella feno­ menologia dell'Enciclopedia. Questa pochezza è l ' argo� mento ora da affrontare. Precisamente, la sua relazione con la lingua sonora, «cosidetta ' naturale '» (Hjelm­ slev): ma per profilarne in Hegel un'altra, silenziosa. NeHa fenomenologia dell'Enciclopedia lo spirito «è un oggetto» (E § 413) per lui ste.sso, che vi è «coscienza». Nella psicologia, nello stesso testo, come la dottrina delle «facoltà dello spirito in quanto tale» (§ 440 A), esso pur stando «in se (in sich) », vi rimane come «un'obiettività», si dice nella A {-nmerkung) o Osservazione al § 463. Lo spi­ rito non è «presso se stesso», bei sich (ibid.). Soprattutto su questa psicologia preme la relazione tra coscienza e. lin­ gua 'naturale '. Decisivamente, ciò, ora che, «teorico», lo spirito-psyche s'è procurato i mezzi, «le facoJtà» - spe­ cialmente i nomi: la lingua - per farsi «pensiero», per «a­ vere dei pensieri» (§ 465; cf. i §§ 415 e ,sgg.). In effetti, per «rappresentarsi». Ma, proprio allora, sino alla soppressione del medium stesso de.Ila rappresentazione, la lingua... Que­ sta Aufhebung, essa, comporta che lo spirito - non più ani­ ma né coscienza e neanche psy , che - diventi pensiero: sep­ pure uno «infettato di spirito soggettivo» 7 • I nomi sono prodotti dello Spirito, di questo spirito­ psyche. Essi costituiscono il suo pro-dursi in un'esteriorità, dei nomi stessi, che è allora tenue: la lingua 'naturale ', la sonora, è «un sensibile insensibile» (§ 396 Z p. 112). I nomi, difatti, sono ancora del sensibile, oggetti, un'esteriorità. Per questo, hanno «un'anima» {§ 458 A), il loro «significato» (§ 458). Questa Bedeutung vi è «posta» (§ 459) dallo Spirito, che Ein (p. 95) definisce, come «pensiero concreto», «das Bedeutende», il dante-senso «ad ogni cosa» (ibid.). I nomi, difatti, sono qui trattati come 'nominanti ': come i signifi,canti del significato o «senso (Sinn) », Ein, p. 95, che ne è «l'interno» (ibid.), « il soggettivo» (E § 457 Z p. 174), l'ani­ ma. Ma se ancora degli oggetti, sono dei fuori al Geist. La «rappresentazione» cioè,_ tematizzata in _ psicologia, esige il fuori - una certa ,, obiettività». Ma ciò anche richiedeva la 32

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