Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

Il silenzio del pensiero « Per cantare non ci vuole la voce» (N.T. ) . I 1. Il pensiero - il Concetto - pensa, da sé, se ste.sso. 'Se stesso' e 'da sé ': evidentemente il primo termine designa il contenuto - un qualcosa: . un essere - del pen­ siero, questo come un oggetto; e il ·secondo termine, l'a­ gente, un soggetto, il pensiero stesso. I due termini sono quindi sinonimi; ma una tale evidenza a favore della coin­ cidenza, n.::lla logka di Hegel, tra essere. e pensiero, è enigma­ tica. Essa c'informa* che l'essere logico - ciò che c'è di logico, das Logische, il logico, per es. nel reale, oppure in un te.sto che tratti del logico - è altresì il pensiero, di 'tipo logico ', di sé. Il 'ciò che c'è' nell'universo logico sono - ma il problema non è certo tutto qui - per Hegel « i nostri concetti della cosa» WdL, 1 I, p. 15) nel discorso sul lo­ gico. La cosa-nel-discorso, o Sache, il 'ciò che c'è' per, '" H termine 'il logico ' traduce il tedesco 'das Log.ische '. Cioè, il termine 'il logico ' nel mio testo denota non chi 1,i . oc­ cupa di logica, ma ciò che c'è di logico ('l'elemento logico·, si traduce in genere). Per riferirmi a chi si occupa di logica, perciò, nel corso del testo, userò il termine 'il logico'''. Così quasi sempre farò per i sostantivi e gli aggettivi. Il sostantivo 'la logica*' per es. denota la •logica, ovv. il logico, ma solo in relazione al logico* (così gli aggettivi, 'logico' e 'logico*'). Ag­ giungo un ·asterisco anche affinché il _ logico'" possa en impos.er. 28

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