Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

I fidi animali sost1tut1 Mi dicono - ma non so · quanto sia vero - che cani, gatti, e altri animali domestici più o meno di compa­ gnia (vi è chi tiene in casa serpenti di varia mole, igua­ na, piocoli alligatori) siano in forte aumento nelle grandi città italiane. Vi è chi, in nome nientemeno che della fame nel mondo, depreca il fenomeno; chi invece mo­ ralizza sulla solitudine delle metropoli e la povertà dei rapporti umani, che �arebbero la causa prima di questo crescente interesse per gli animali. Né manca, infine, chi, facendo riferimento ai renards e agli altri bestiari tardo medievali, addirittura · costruisce analogie - in base a questa simbolica emergenza animale · - tra quel pel'iodo di radicale crisi di civiltà, e i tempi nostri con­ fusi e amarissimi. Più modestamente, e senza alcuna ambizione socio­ logica e tanto meno istorica, vorrei chiedermi, sulla scorta del recente romanzo di Sergio Antonielli, L'ele­ fante solitario (Milano, Mondadori, 1979, pp. 156, Lire . 5.500), come interpretare la tendenza di taluni scritto­ ri italiani (Volponi, Cassola, Antonielli) a fare degli animali i protagonisti delle loro narrazioni. E, forse, questo ci aiuterà anche a comprendere meglio perché, 165

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