Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

dedicata ad essa di un sergente interpretato da Tyrone Power. Il Cinema di Ford è il Cinema della Retorica del­ l'immagine. Nel senso che la Retorica è il veicolo di persuasione che il filosofo, oratore o scrittore, ha costituito per so­ cializzare alla polis il sistema (filosofico), nel momento 'in cui questo prende il posto della Sapienza esoterica. La Sapienza ha uria struttura interrogativa. Si. costituisce come Domanda. La Retorica ha una struttura assertiva. La domanda retorica, la domanda socratica per eccel- lenza, rappresenta la struttura formale ereditata su cui si im1esta il primo inganno di senso c4e abbia conosciuto il mondo occidentale. E' una storia che si ripete sem­ pre, se l'individuo è inconsciamente strutturato da una Domanda che poi nel linguaggio si retoricizza, attraverso un sistema di risposte-significanti che stanno al posto di una Assenza Simbolica, ultima possibile definizione di una perduta Sapienza Immaginaria. La scelta di campo della Retorica è quindi obbligata. E' la pratica del sog­ getto socializzato. E' la pratica su cui si fonda ogni so­ cializzazione al quadrato, ,come lo è quella cinematogra.:. fica. Gli anni '60, come già gli anni '20 e '30 con le cosiddette avanguardie storiche, nel loro tentativo di costruire un linguaggio altro, non hanno fatto che .ren­ dere esplicita la struttura, il · gioco ru domanda e rispo­ sta · . obbligata, che costitµisce il Cinema. E' stato un mo­ do di fare teoria cinematografica con il · Cinema, ma non il Cinema. E perché ci sia teoria ci vuole il Cinema. Le Parole e le Cose. L'Europa e l'America, come · diceva Julia Kri­ steva in un vecchio numero di « Tel Quel». Ora lo scan­ dalo dei film sul Vietnam, e qui _ si spiega il richiamo a Ford, . che potrebbe essere sostituito . da Fuller o da Walsh o da Hawks pur con le dovute differenze cinefile, non è rappresentato dal fatto che parlino male dei Viet­ cong (Il Cacciatore), o che non ne parlino affatto (Tor- 161

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