Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

. minute Le g allette mancavano « ••• sarà abbastanza palese a coloro i quali finora han saputo -leggere fra 1e righe, e da pochi accenni gettati qua e là interpretare i limiti e l'estensione di una personalità; coloro i quali odono, nel nostro minimo sussurrare, l'ac­ cento di una voce umana; e sanno vedere, anche se spesso non vi accenniamo neppur di sfuggita, quale fosse l'aspetto del nostro eroe; e leggono come in un libro aperto nel suo pensiero senza ,che una parola nostra li guidi; quei lettori - è' per essi e non per altri che noi scriviamo - si -saranno già accorti come la natura di Orlando fosse singolarmente composita di vari umori». Nella pagina affiora - così sembrerebbe - il pro­ filo, previsto escogitato, del · Lettore Modello. Una stra­ tegia testuale scopre Ja propria organizzazione: un mo­ mento, una necessità. Sembra che per questo basti leg­ gere. E potrebbe essere, se la finzione qui sapesse tra­ dirsi, mettersi tra parentesi, e la pagina appartenesse a quel raccontare innocente che, come lo ripensa Blanchot, - « veniva da sé». Ma anche una -dichiarazione cosiffatta, apertis verbis (Umberto Eco •si scuserebbe dell'ossimo- _ ro), sul Lettore Modello rientra nella strategia: certo fa parte del gioco, se pure fa presente, per qualche traccia o confidenza, il momento che -l'ha organizzato. 150

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