Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
svolgersi basso della vicenda, materiale: in qualche modo esse rendono la luminosità - interna del cido. Poi - il quadro delle correlazioni tra cose e segni: Blumen/Baii.me Steine/Grabe, nel loro reciproco scam biarsi significano la fantasmati:cità di ogni divenire - l'albero in fiore/la pietra in tomba - e stabiliscono il livellg enunciativo propriamente sentimentale: il padre mugnaio e il cacciatore-rivale aggiungono elementi di un'eguale opposizione immaginaria. Infine il Wander.er: colui che passa - non più il soggetto della fantastica storia che il poeta Muller ave va ideato, ma, luogo dell'affermazione - quali un'escla mazione nel disteso protrarsi del canto - di un per corso sempre-di-nuovo ripetuto dal Lied, infine, del suo punto cieco: wohin? verso dove? Perché non, soltanto nell'archivio dell'immaginazione !romantica?, perché non basta l'armamentario p�tetico dell'imagerie ottocentesca a spiegaTe i Lieder? Cosa, nell'integrazione schubertiana fà funzionare queste fi gure come topiche, in cui si ,sperdono e si ritrovano - la musica, la voce, oggi. Una ,sospensione del corpo, o una sua trasparenza, comunque la sua leggerezza, fluisce - da essi - da questi oggetti lucidi calcolati - in un tempo? - e ri manda a quella 'Sehnsucht in cui il canto si era per sempre immerso. L'ovale della contessa Kar:oline Esterhazy. Bisogna forse inseguire quale mancanza traesse Fr:anz Schubert alla musica · - a Vienna, ai suoi cafés, ai tea. tri, al mai abbandonato sogno del successo, ai dieci ten.:. tativi di melodramma che ha lasciato cadere - pro vare se la sua adesione al mondo fosse assoluta, o 141
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