Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
vissuto dal segno che lo rappresenta. Questa frattura - come ben vide la filosofia greca e Platone in parti colare - parla di un •rapporto dialettico fra la coscienza (nella sua 1 solitudine) e le ,sue molteplici forme di ra zionalizzazione, essa indica il luogo di una rimozione dei segni dell'individualità - che l'ordine intermedio del linguaggio pretende di raccordare sul piano della cul tura con l'ordine del simbolico. Di contro, solo il pieno accesso al simbolico realizza le condizioni di normalità, e questo accesso impossibile trova la sua rappresenta zione fantasma negli orifizi infantili del corpo, soprat tutto l'ano e la bocca. (L'adulto li possiede, ma non li ha più.) Noi ,sappiamo che con entrambi si « canta la voce». Canto seducente perché promette l'illusione che la verità (come la caccia) abbia un contenuto, e ancora, che esso è di essa l'ultima possibile resistenza. VI Ciò che io so di Phylios e della sua passione per Cigno l'ho appreso dalle Metamorfosi ,di Antonino Li berale e da alcune lacunose e incerte letture dell'Ausfuhr liches Lexikon del Ròscher. Ignoro la vera conclusione di questa storia di prove amorose. Il testo che pre cede è stato scritto dentro questa incognita che io _ so struggente, pe:riché Phylios non :tia che due destini: o incontra la parola dell'Altro, o incontra la sua voce. Sua di chi? Gianni-Emilio Simonetti 135
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