Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

dell' ordo artificialis nello ,spazio del se) di cui gli uo­ mini, in genere, non intendono ,l',ethos. Per questo, la voce - denudata dall'insopportabile . abito della parola - è un'inconfessata profezia e insieme una sfida mortale alle leggi del senso. Potremmo azzardare un'antifrasi sulla pelle dell'avvoltoio, che la voce sia la parola del­ l'antico sapere sacr-o che la cultura apollinea pretende - nel secolo di Weber - di omogeneizzare al politico r,endendolo, an sich, afono, intanto che supporto di al­ tre evidenze. In questo senso, le oscillazioni della voce nelle diplofonie e nelle ,triplofonie (si confronti pratica­ mente come si fa nelle registrazioni di Demetrio Stra­ tos) stanno ad indicare un aspetto specifico del sacro, il suo intreccio amoroso con la sessualità. Se una voce è m;:tschile, l'altra è femminile, l'altra ancora è l'indici­ bile strazio dell'ermafrodito davanti all'innominabile go­ dimento di sé. La voce, questo oggetto amato sul quale si specchiano il narcisismo del suono e i suoi effetti! Ma l'Eros della voce è anche il bilico che incerniera le istituzioni della vita alle disfunzioni letali. Che la no­ stra incapacità ad essere più chiari sia di sollievo ai sordi! Questo bilico disarticola le direzioni formali della vita e della morte facendo saltare - direbbe Bataille - le regole che presiedono al risparmio. L'organismo si rafforza lasciandosi andare, nel sussulto, nel riso, nel pianto, nell'ubriachezza, oltre la parola, fino al soffo­ camento asmatico, al panico, all'allegria della danza che rilassa i muscoli. Torniamo alla caccia. La tensione che spinge la voce al di là della rappresentazione (nel mutismo della ' pa­ rola) è indicativa di una teatralità con la · quale la pul­ sione di godimento si affaccia disarmata sulla vita cor­ rente. Essa invita a non abbandonare il terreno del se­ gno, ma a scavarlo fino alla radice del codice, a :leggerlo nel suo dettaglio. La posta in gioco èJ delle più affasci­ nanti: gettare un ponte sulla frattura che separa il 134

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