Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

Tuttavia non abbiamo voluto avventurarci più in là sulla via di itale scienza cabalistica ohe MaJllarmé stesso considera chimerica: « Un simile magistrale sforzo dell'Immaginazione (...) ha a che vede.re con uno dei misteri :sacri e pericolosi del Lin­ guaggio; ,che sarà prudente analizzare solo il giorno in cui la Scienza, possedendo infirie il vasto repertorio di tutti gli idiomi che siano mai stati parlati sulla terra, scriverà la storia delle lette.re dell'alfabeto attraverso le epoche e quale fosse il loro quasi assoluto e puro ·significato, a volte pro­ fetizzato o intuito a volte del tutto misconosciuto dagli uo­ mini, creatori delle parole: ma non ci sarà più, quel giorno, né Scienza per riassumere ciò, né qualcuno per dirlo. Chi­ mera, accontentiamoci, per ora, degli sprazzi di luce, ba­ gliori chiarori ,che ci mandano a questo proposito pochi ma­ gnifici scrittori » 55 • E' certo solo nello spirito di quest'ultima frase che abbiamo condotto la nostra analisi! Tanto più che nel gioco di casuali combinazioni e di calcoli in cui il poeta, come dice Poe 56 è doppiato dal matematico, avremmo poche probabilità ,di riuscire. Poiché: non solo il poeta prevede il calcolo degli altri, ma specula anche sull'intui­ zione dell'altro e lo sorpassa tramite una divinazione che lascia una traccia inconfondibile. E' ovvio che stiamo pensando ai tre personaggi della Lettera rubata, l'ispet­ tore, il ministro e Dupin, il cui superamento continuo e rutilante delle rispettive scaltrezze e professionalità con­ duce alla figura per eccellenza del poeta che rinasce allo infinito dal gioco delle sue invenzioni. Così, ogni lettore che cerchi di indovinare o capire il poema è sempre di già e più astutamente indovinato o capito da esso. Roger Dragonetti (tradruzione ,di Enrico Ghezzi) 119

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