Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

nare alla memoria di un sogno, qui il poeta avvolge il filo del Ver(me)/Ver(so) sognatore col solo fine di man· cenere intatto il ricordo del viaggio non avvenuto di cui la ninfea è il segno rubato. « Résumer d'un regard la vierge a:bsence éparse en cette solitude et, camme on ,cueille, en mémoire d'un site, l'un de ces magiques nénuphars clos qui y surgissent tout à coup, enveloppant de .Jeur creuse blancheur un rien, fait de songes intacts, du bonheur qui n'aura · pas lieu et de mon souffle ici retenu dans la peur d'une apparition, partir avec: tacitement, en déramant peu à peu sans du heurt briser l'il­ lusion ni que le clapotis de la bulle visible d'écume enrouléé à ma fuite ne jette au pieds survenus de personne la res­ semblance transparent du rapt de mon idéale fleur » 50 • Ecco appunto quel che si chiama « déramer » nel sen­ so proprio del termine, senza per questo dimenticare l'altro senso che gli dà Mallarmé opponendolo, in quanto vocabolo legato al ritmo della cancellazione, a « rramer », nel quale si riassume e si esaurisce la positivhà del percorso. Tutto ciò che potrebbe denunciare il « rapimento » · (« rapt») o meglio ancora il « furto-volo » [nel testo «voi», con la doppia accezione francese di 'furto ' e di 'volo'; n.d.t.] di tale battito ritmico deve sparire, fino alla più piccola bava del discorso ozioso (,« oiseux »). Resta solo la ninfea chiusa coi petali ripiegati come ali inutili che anticipano l'immagine d 'un uovo di cigno i cui voli non han mai potuto corrersi (dont les « vols n'ont pas .fui »). Ed è infatti questa la manovra che fa virare il di , scorso ozioso verso un discorso di uccelli (oiseux/oiseaux), nella seconda alternativa: la « cerca di fioriture acquatiche » si trasforma allora in cerca di « cigni » ( cygnes) o di «segni» (signes) che mettano in luce un altro aspetto del malandrino guastatore o dello scrittore. Il malandrino o poeta non segue · il dispiegarsi del volo [ voi, di nuorvo 116

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