Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

Dalle interferenze di spazio e tempo si passa anche qui impercettibilmente all'incrociarsi di spazio e ritmo che si enuncia nell'espressione «silenzio spazioso». La attenzione rivolta prima all'apparizione delle figure si sposta solo adesso verso il sorgere di un ritmo, insomma verso questo « · passo » della straniera, del quale non sappiamo del resto se venga da altrove o dal «colpo di pollice» [in francese «coup :de poµce », = (anche) ultimo tocc o , sforzo»; N.d.t.] o - per dir meglio - «di dito del piede» ben riparato nella scarpa del rematore, che fa tutt'uno con lo «strumento dei suoi sortilegi.». Caso, o, come fa intendere altrove MaUarmé, truffa? « Aucun sens, conséquement, de tricher et introduire, le coup de pouce qui, plutòt, reste la caresse statuaire., créa­ trice à l'idée » 35 • Come nel Démon de !'analogie la corda si rompe sul «suono inesistente » ( «son nul ») 36 , qui il «pas» di «per­ sonne» prolunga la negatività virtuale contenuta nella parola (ne... pas) e interrompendosi e cessando esclude l'apparizione di una qualsiasi «possibilità femminile» sorta dai bordi o dalle profondità: « 'Aussi bien une quelconque' ... allais-je terminer. Quand un imperceptible bruit me fit douter si l'habitante du bord hantait mon loisir, ou inespérément le bassin. Le pas cessa pourquoi? » 37 • Il gioco della ripetizione poetica si inaugura di nuovo a partire da una sosta. Se, all'inizio del poemetto, il rematore uscito dal dormiveglia aveva, piuttosto . che udito, verificato con lo sguardo l'interrompersi del ritmo, dando luogo a una visualizzazione dello spazio ritmico, adesso al contrairio l'aspetto visivo dello spazio invaso dal silenzio ,è ridotto a questa sola «proprietà», a que­ sta «dislocazione» dell'anima della yole tesa nell'ascolto. 110

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