Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

1La . domanda iniziale è doppia; pone l'accento _ sia sul­ l'accaduto(« che è successo · »?) sia sul luogo(« dov'ero?»), facendo coincidere - o quasi - il tempo e lo spazio come pure il presente e il passato, dato che se il primo imperfetto ha valore di pre _ sente, l'altro - « dov'ero?» -, posto a precede:r:e la rammemorazione ·della parten­ za, mantiene intatta l'ambiguità · tra i due poli tem­ porali. Scomposti e poi rimessi insieme nella domanda af­ fiorata da questo punto sull'acqua, il tempo e lo spazio producono, sotto altre sembianze, gli estremi dell'ondeg­ giamento poetico, e non senza 1:1Il effetto di confusione. Dal presente al passato e viceversa, l'oscillazion� da «(ciò) che è» (l'étant) a «(ciò ) che è stato» (l'été) genera prima l'immagine di una stagione, l'estate (l' été) « questo luglio infiammato », punto d'avvio temporale, e poi l'immagine spaziale dello stagno {étang) come punto d'arrivo. 1Per effetto di queste interferenze, lo stagno, luogo in cui il viaggio si realizza, mescola la propria immagine ·con quella di una fonte: « Je venais d'échouer dans . quelque touffe de roseaux, terme mystérieux de ma course, au milieu de la rivière: où tout de suite èlargie en fluvial bosquet, elle étale un non­ chaloir d'étang plissé des hésitations à partir qu'a une source » 24 • Leggiamo per trasparenza la metaforizzazione . della scrittura e del suo doppio movimenrto, lineare e ondula­ torio: il ruscello, inter_vallo tra due rive, diventa · l'inter­ vallo tra due punti, e li riassorbe, come un colar d'inchio­ stro, nella macchia che, debo:roando, occupa il vero punto d'origine, cioè il fine della 'cerca '. Come sempre, lo scacco della scrittura si traduce in esitazioni a ripartire, ma la ripetizjone del viaggio non eli: minerà intanto 'le interferenze di una nuova oscillazione. Quale che sia, essa si gioca essenzialmente tra il caso 105

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