Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

vederlo dovremo ritornare al punto in cui ripetendosi, l'esperienza non si è sovrapposta, al punto in cui non sovrapponendosi ha fatto nascere qualcosa di nuovo. D'altra parte è a tutti noto come la psicoanalisi prenda le mosse proprio dall'isteria, come sia stata l'isteria a generarla. Se noi partiamo dalla storia · del pittore Christoph Haizmann, subito la premessa di Freud ci invita a ri­ conoscere sotto denominazioni diverse da quelle attuali, le stesse nevrosi che nei secoli passati si presentavano in forme demoniache. In quelle forme particolari pa­ recchi autori hanno riconosciuto i modi con cui si ma­ nifesta oggi l'isteria, « e primo fra tutti Charcot». Il ponte con il '93 è gettato subito a chiare lettere. Il primo capoverso della nostra nevrosi demoniaca si rapporta ai momenti della nascita della psicoanalisi, il secondo capoverso invece è tutto situato nella prospet­ tiva degli anni '22, quando ormai la psicoanalisi è da tempo affermata; così Freud riprende quasi alla lettera qualcosa che già aveva detto nel lontano '93, ma con tutt'altro tono. Questo fattore è da valutare, e costituirà una prima caratterizzazione del testo in analisi. Siamo a pagina 525 del nono volume delle Opere Complete, la frase con un tono trionfale dice: « La teoria demo­ nologica di quei tempi oscuri ha tenuto testa a tutte le interpretazioni somatiche proprie dell'era della scien­ za "esatta"». Ciò che segue lascia subito intendere che quella teoria ha dovuto tenere testa finché la psi­ coanalisi non è stata in grado di recuperarla. Freud infatti aggiunge: · « Gli stati di possessione demoniaca corrispondono alle nostre nevrosi, per la spiegazione delle quali noi facciamo ricorso ancora una volta alle forze psichiche». Questo è l'apporto della psicoanalisi, nel '22 non restava che constatarlo, mentre nel Charcot era ancora tutto da mostrare. Comunque il trionfo qui non si celebra su di un preteso superamento della scien- 8

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