Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
Anche nelle terzine, non la complessità sintattica del le frasi ma l'insistente giuoco di parole, le iterazioni, i parallelismi colpiscono, diffusamente confermati in tutto l'Ipersonetto. A Sì... sì tien subito dietro sotto tal... sotto tal, e sotto è legato a SOma quasi per enjambement oltre che al discosto sottil l (più esattamente: sotto tal tigre rimena sottil tigre). Questo v. 10 riprende «classicamente» tigre 1 e man 6, verso cui vanno metonimicamente Graffio, ago ecc., e si può rilevare che ciò avviene con inver sione (tigre, man - man, tigre), così un chiasmo per mette a tigre di far sintagma aspro con estrema, parola che si porta dentro fonemi e semi di «morte». Non mi sarei meravigliato ' se Zanzotto avesse scritto (lui così attento alla grafia) estrema con la x, come ìl Petrarca, del quale ha soprattutto senso ricordare qui i vv. 5-6 del son. CXX (Quelle pietose rime): per far voi certo che gli extremi morsi / di quella ch'io con tutto 'l mon do aspetto... All'unità del sonetto, al rafforzamento del legame tra quartin� e terzine, contribuisce poi non poco la chiara equivalenza sintagmatica e semantica dei seçondi emi stichi in me dirama 7 e in me s'imprima 11. Al nudo avvìo di catalogo spine unghie lame (nel son. VIII nervi occhi orecchi, un «accalcare» - per usare un verbo del sonetto-postilla - ben zanzottesco) risponde, con non men meditato articolo definito, la nuova terna nomi nale del v. 13, la fisima, il sofisma, l'entimema (il tre è suggerito dallo stesso ideogramma dell'agopuntura argutamente posto sotto il sonetto), dove con fisima7 sofisma torna ad appagarsi l'impulso anagrammatico, volentieri secondato da Zanzotto anche per la «lette rarietà generalizzata» (Agosti) di cui s'intride la sua poesia fin dagli inizi. A Petrarca, e «quindi» a Dante, si torna a pensare nel transito da eSTRema 10 a STRal 14, un concorso «straziante» per il quale s'affrettano 69
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