Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

per l'intero sistema rimico, dove il tanto invadente fone­ ma labiale /m/ è nelle quartine geminato e al centro semplice, mentre nelle terzine èl sempre scempio. (Un chiasmo di questo tipo, giocato sullo stesso fonema in tempo forte e debole, è, con le geminate al centro, nel già citato son. CCCII del Canzoniere, Levommi il mio pensier... : era, terra, serra, altera - spera, erra, guer­ ra, sera, dove sottolineo serra-sera).. Sono ben trentotto le /m/: otto nella prima Q., quattordici nella seconda, nove nella prima T., sette nella seconda. Colpiscono so­ prattutto due fatti: la straordinaria invadenza di /m/ nella seconda Q. e la presenza di una sola /m/ nell ' ulti­ mo verso (ultimo lessema). Penso che valga la pena di trascrivere il sonetto rilevando questa inusitatissima /m/, questo tridente, mi conferma l ' amico, per il quale «il (mono)sillabo «ma» col quale terminano tutti _ i versi del sonetto è un omaggio all'idea di omonimia». E di omologia? «Elle joue moins sur un plaisir de la cor­ respondance que sur une libido de la structuration », leggo in una «microlecture» del Richard: 66 Graftìio di sottil tigre, ideograMMa · cui do a cura la Mia ·sostanza , graMa, di yin e yang 1lreMando nella traMa, ceroando d punti Ìlil cu!i. '1a vita è fiaMMa, Mentre ['ago Mi fruga draMMa a draMMa - 1sp-ine unghie laMe da una Man che aJAa - Mer.idi:ane Idn , ee in Me diraMa yin e yang frangendo ogni <liafraMMa. Sì Md 1sent'iro, 1sì ri:l Mio torpido 1 s0Ma ,sotto tal Man, 'Sotto tal 1lig1re estreMa, quail 1se Cupido a Mii1le irn Me s'iMpdMa: Ma non è dl!e ' P erò di Te fia doMa ila fì�siMa, il sofìisMa, 11', entiMeMa, e del tuo straà deliiro più che lin priMa.'

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