Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

zione virgiliana (che rimanda a un'altra donna, Didone), risponde matre (52), per Eva, l'antica matre (che rimena l'antica fiamma), giusto nel • momento delicatissimo in cui Virgilio, dolcissimo patre a cui per mia salute die' mi (dice Dante; e Zanzotto: cui do a cura la mia sostanza grama) sta per andarsene. Il bello, l'eccitante per la memoria di Zanzotto sarà stato il fatto che tremi è fra dramma e fiamma, e so­ prattutto vicino a DRamma (dunque per la correlazione bilaterale), e che da una rima in -amma si passa a una in -emi, sempre con /m/. Per estrema, su cui tornerò, assegnato com'è alla tigre che nell'agopuntura sommuove, per cominciare, la superficie del soma, la pelle, non escluderei il ricordo, nei dintorni (Purg. XXIII 25-6), della buccia strema, tanto più perché colui che ha violato il bosco sacro a _ Cerere, Eresitone, ci casca per così dire addosso in un verso indimenticabile: Non credo che così a buccia stre­ ma / Eresitone fosse fatto secco... Non petrarchesca ma dantesca è poi la rima soma: doma, ma più serve ram­ mentare che, sempre nei dintorni, Purg. XXI 93, soma, la seconda soma, è la poesia stessa, il poema in quanto impresa difficile, e Dante chiama l'Eneide mamma, tra fiamma e dramma, rima che nel Purgatorio, dunque, scalda. E se il soma di Zanzotto èl vicino al « corpo ero­ tico » di Barthes e a quello « neurobiologico » di Lacan, non bisogna credere che sia remoto dalla soma di Dante, che è anche (Purg. XVI 129) l'umanità. Il tremando di Zanzotto (due gerundi nella prima quartina, un mentre e un altro gerundio nella seconda tendono il discorso in una sospensione dove l'ansia sem­ bra cedere a un'attenta auscultazione del proprio soma, delle reazioni della sostanza grama - mi permetto di rammentare l'augusta carcassa del Carducci e quel verso molto bello del Pascoli, sono un gramo rospo che sogna; ma in rima con ama è Un'humil donna grama nella can- 64

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