Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979
stimonia che frate Ch ry sostomus è morto di tisi nel 1700 in dolcezza e serenità. Ora se guardiamo a questa complessa macchina nar rativa ci accorgiamo che abbiamo dimenticato di con tare una ulteriore narrazione che non è compresa nel documento di partenza ma che di tutta la vicenda ci fornisce una «storia» nuova, diversa da quelle conte nute nelle varie voci elencate. Non abbiamo contato infatti Freud stesso che dal nostro punto di vista è un ulteriore narratore, 6 + 1, un narratore tanto più pre zioso ai fini della ricostruzione in quanto, come egli os serva, è proprio a partire da alcune contraddizioni con tenute nelle relazioni precedenti che si è resa necessaria una rilettura d'insieme della vicenda. Rilettura possi bile a Freud in grazia del suo metodo ormai acquisito, il metodo psicoanalitico. La veridicità richiesta per la storia del pittore è, a detta dello stesso Freud, quella richiesta «dal racconto di un caso clinico», in questo momento in cui parla di un racconto di un caso clinico sembra proprio che Freud, come senza accorgersene, conti anche se stesso mentre descrive il funzionamento della macchina nar rativa. Ora la posizione di questo narratore di casi cli nici che si conta e non si conta può essere chiarita separando due ordini di discorso che gli sviluppi della nostra lettura mostreranno successivamente come ten denti a riunirsi. Da una parte abbiamo una macchina narrativa, una macchina di scrittura, una macchina si� gnificante, come vedremo, dall'altra abbiamo tutti i primi schizzi dell'apparato psichico nei quali Freud si riferisce a una concezione meccanica che aveva esatta mente come modello una macchina. Come si eviden zierà entrambi questi ordini di «macchine» si organiz zano secondo precise direzioni temporali. Nel Semina rio II Lacan studia entrambi gli aspetti di queste co siddette macchine, macchine dell'apparato psichico e 21
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