Il piccolo Hans - VI - n. 23 - luglio-settembre 1979

« ... tutte le questioni che mirano alla consolazione hanno caratt_ere antinomico.»). Conseguenze di una interpretazione polemica. La par_ zialità è stata artatamente cresciuta e favorita (anche accademicamente) affinché fosse più facile - nel para­ dosso - capovolgere all'occorrenza il tiro interpreta­ tivo. (Più che l'hegeliano culmine in cui ogni cosa si perverte nel suo contrario questo stupefacente esempio di applicazione della strategia della parzialità trova un puntuale riscontro nel racconto breve di Kafka, (« Jose­ fine la cantante dei topi». Ad esso rinviamo per la parte « tecnica»). La critica dell'ontologia marxista. Questa critica , nei momenti di ripresa dell'anticomunismo, non mira a liquidare - in senso letterale - il marxismo, ma a condannarlo alla sterilità. Non è difficile scorgere il mo­ mento di ripresa di questi temi perché essi vengono, ogni volta, caratterizzati da una petizione di principio che vuole il comunismo un inveramento del mito giu­ daico-cristiano incapace di affrancarsi dal perfettismo chiliastico e dal bisogno di un riscatto escatologico. Il che, in fondo, è! vero! Perché il comunismo an sich non può liberarsi da ciò che non lo imprigiona affatto. Que­ sto è stato il punto di partenza della « nuova filosofia» e - riconoscendogli fa priorità stagionale - di Lu­ ciano Pellicani a cominciare dal suo, / rivoluzionari di professione (Firenze, 1975). - Neo-liberismo. Questa versione del liberismo eredita i risultati che già furono del fascismo storico, cioè, della critica idealistica del marxismo. In ciò non è affatto inedito, tuttavia esso ha saputo rovesciare sul marxismo, nel suo complesso, fra le tante possibili: interpretazione etica, sociologica, economicista, la più efficace di quelle che il marxismo aveva usato contro il fascismo, di essere una manifestazione del totalitarismo. 185

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